venerdì 28 settembre 2012

VACANZE NAPOLETANE


Ciao, eccomi di ritorno. Ovviamente non torno ora dalle vacanze. Eh magari fosse così.

Purtroppo sono tornata nella grande Milano il 27 agosto 2012. Le mie scarpe e la mia valigia hanno toccato il suolo milanese, anzi quello di porta Garibaldi alle ore 12.25 a.m. (portate pazienza, so fissata con ste cagate delle ore, minuti, linee che si incrociano ecc.).

A causa di spese improvvise, maledetto dentista, quest'anno le vacanze sono andate a scrocco. Si fa per dire, mi sono costate comunque un botto; perché, poi che fai? non esci? non vai fuori a mangiare? non vai in qualche spiaggia più carina? non compri biliardi di cose? e allora diciamo che sarei potuta andare tranquillamente alle Maldive una 15ina di giorni.

Tuttavia, dicevo, le vacanze quest'anno le ho passate giù dai miei, in provincia di Napoli, in una ridente cittadina alle pendici dei monti lattari, che mi ha visto crescere e che dista più o meno 3/4 km dal mare.

Dovete sapere, care persone del centro e del nord, che le vacanze napoletane, soprattutto a casa mia,  sono diverse da tutte le altre vacanze del mondo. Sono vacanze sicuramente belle, perchè io amo quei posti, in ogni angolo, in ogni stradina, in ogni piazzetta e anche in qualche cabina, conservo un sacco di ricordi.

Tuttavia sono diverse appunto, ad esempio la storia di restare tutto il giorno in spiaggia con solo un tramezzino o club sandwich (per essere figa e per adattarmi ai tempi) non esiste proprio. Preciso: puoi liberamente scegliere di rimanere tutto il giorno in spiaggia, non è che in spiaggia ti trovi il cartello con la foto del tramezzino/panino sbarrato e con sotto la scritta dalle 9.00 alle 19.00, però devi mettere in conto che quando torni a casa, indipendentemente che  siano le 16.00 o le 22.00, tu, la pasta sì insomma il primo te lo devi mangiare, non esiste rifiutarsi con la scusa sono stanca mi faccio una doccia mi riposo e poi ceno. Non a casa mia e non con mia mamma.

Innanzitutto il panino al bar della spiaggia assolutamente no, sia perché costano troppo secondo mia madre che per fortuna non ha mai visto i prezzi di un panino a Milano, sia perché trooooppo piccoli e con poche cose.

Un giorno, siamo tornati alle 17.00 dal mare, ero stanca dal sole, sazia dal panino ripieno di prosciutto crudo, mozzarella e pomodoro, più gelato delle 15.00, più coca-cola e nelle scale di casa sentivo l’odore del soffritto e mia madre che mi chiedeva: quanta pasta voleteeee.

Come se andare al mare con SOLO il panino ti facesse cadere subito nella categoria “gente affamata e deperita” nonché bisognosa di cibo immediato e fumante.  Avrei voluto dire: mamma, guarda che sono andata semplicemente al mare, a 5 km da qui, se ti affacci lo vedi, non vengo da un mese di miniera o peggio ancora di deserto africano, suvvia!!! Ma niente, lei era tutta contenta quando io, ancora con i capelli pieni di sale, la pelle lucida per l’abbronzante, le infradito con attaccate le cozze, mi sedevo a tavola e mi “sfamavo”.

Le mamme di Napoli, quando cucinano per i figli, insieme al pomodoro, alla pasta, all’olio, al formaggio e a tutti gli ingredienti, dentro ci mettono tutto l’amore che hanno nel cuore, tutto quello che a volte non riescono ad esprimere a voce o con gesti affettuosi, per loro cucinare per un figlio, soprattutto se quest’ultimo è lontano o non mangia sempre a casa o è sposato, vuol dire amarlo e prendersi cura di lui, come nessun altro al mondo (per i figli maschi: soprattutto le nuore non sono proprio contemplate, dopotutto perché “quelle” sanno cucinare? povero figlio mio, deperito e mal nutrito).

Quando invece si decideva di andare al mare tipo la mattina presto, intorno alle 8.00, che solo al pensiero mi sento male, cioè ho avuto il coraggio di alzarmi alle 8di mattina per andare al mare, in vacanza! Ma vi rendete conto???? Allora lì, si partiva dalla sera prima con mia sorella a decidere cosa portare e cosa invece mangiare al ritorno dal mare. Che ci vuoi fare, è così il mare è un posto che mette a dura prova l’alimentazione e le decisioni su di essa.

Posso dire sicuramente, che queste vacanze mi hanno dato tanto, soprattutto in termini di kili, una media di + 2 kili a fine mese, e pensare che per fare la tosta (e anche un po’ quella che viene dalla città) avevo messo in valigia le scarpe da corsa ahahaha non le ho mai neanche tolte dalla busta dove erano state incartate. Figurati! Vi immaginate cosa avrei trovato a ritorno dalla corsa sulla tavola di mia madre? Come minimo una porchetta intera con in bocca la parmigiana di melanzane e sotto i piedi di porco braciole imbottite.

La cosa bella, oltre al cibo, è stato stare con la mia famiglia, ma quanto mi manca?
Se riesco a capire come si fa, vi metto qualche foto delle vacanze napoletane e dei bellissimi posti visitati :D