martedì 17 dicembre 2013

SONO DENTRO

Alcune cose che mi fanno credere e convincere di essere ormai irrimediabilmente, inconfutabilmente,  ineluttabilmente parte del popolo lombardo sono:
1) il senso di colpa che mi assale quando non so che fare nel weekend, cioè il non aver pianificato per tutta la settimana di andare almeno in un nuovo negozio, un nuovo localino, una mostra o semplicemente una gitarella mi fa stare in pensiero tutto il giovedì e il venerdì e mi sento inutile ( ma io dico il dolce e tranquillo non fare un cazzo tra divano e letto fa tanto schifo?);
2) al telefono, quando mi chiamano che sia un amico o una collega e la mia pronta risposta  è: heilà ciao, DIMMI TUTTO!Come se avessi sempre la risposta o come se fossi sempre indispensabile (ma rilassatiiiiiii, la gente può chiamare anche semplicemente per sapere come stai, non ha bisogno del tuo aiuto sempre e non sei al centro);
3) il sacchetto con il cibo per la pausa pranzo non lo chiamo più panierino come quando vivevo a Napoli, ma schiscia o schiscetta :O ( nooooooo, con chiudete vi prego, continuate a leggere, cercherò di correggermi)
4) In coda al semaforo maledico gli impediti che non si incolonnano nella corsia giusta e vado avanti per un po' a dire (parlando da sola in macchina): ma ti pare? ma hai visto? e che sono scema io che ti faccio passare? tsè la gente non ce la fa!!! (quest'ultima è un' altra espressione appresa qui)
5) sono sempre puntualissima e do appuntamenti ad orari improbabili di cui ignoravo l'esistenza qualche anno fa. Tipo: voi l'avreste mai immaginato che si può uscire con un'amica, di domenica, alle 14.30? Quando vivevo giù, a quell'ora mamma non aveva neanche scolato la pasta e invece qui mi ritrovo a passeggiare in un centro commerciale e a colloquiare amabilmente di ginnastica e ultimi ritrovati per combattere la cellulite;
6) A tale proposito, cioè della cellulite, sono completamente nel tunnel della forma fisica, questo mi porta ad alzarmi alle 06.30 per andare a correre un giorno sì e un giorno no! ehm sì, avete letto bene...ma secondo voi,  è colpa mia se qui pesano tutte come la gamba di un tacchino?
ok, ok, ho esagerato lo so.
Con la presente dichiaro solennemente di essere nata a Napoli, ve lo giuroooooooo è che sta città ti cambia oh e non te ne accorgi, la trasformazione avviene naturalmente, un giorno ti svegli e la prima frase che pronunci è: "figa, ma che freddo fa, ma che sbatti oggi"!

lunedì 14 ottobre 2013

NO PARAGONI


Milano è una bella città.

E’ bella perché ci trovi di tutto, anche le cose mai viste in altri posti.
E’ bella perché offre tante possibilità, soprattutto di vita. Puoi essere quello che vuoi a Milano, soprattutto se non ci sei nato.
 E' bella perché ha una metropolitana che arriva in orario, frequente e ti porta dappertutto.
 E' bella perché mentre stai in quella stessa metropolitana puoi passare il tempo rispondendo al cellullare, leggendo o anche collegandoti ad internet anche se stai nel sottosuolo.
Milano è bella perché è multietnica, ci sono gli italiani, gli africani, i peruviani, i filippini, i turisti da tutto il mondo.
Milano è bella perché in fondo di milanesi veri ce ne sono pochi.
Milano è bella perché puoi scendere da casa a piedi e portare tuo figlio in un parco curato, puoi sdraiarti senza avere paura di ferirti con un vetro rotto di una bottiglia di birra, o semplicemente vedere giocare tuo figlio su scivoli e altalene in mezzo a altri bimbi di qualsiasi nazionalità, colore o religione.
Puoi andare in bici in una pista riservata e godere della compagnia e della natura che ti circonda.
Milano è bella perché quelle rare vote che esce il sole puoi scendere e andare a correre in mezzo al verde e sentire il profumo dell'erba e dei fiori.
Milano è bella perché ci sono tantissimi negozi e vetrine scintillanti, che ti fanno venire voglia di essere una modella per un giorno.
Milano mi piace perché mentre passeggi per strada puoi scegliere di mangiare italiano in un bel ristorantino o decidere di volare dall’altro capo del mondo mangiando orientale semplicemente attraversando la strada.
 Eppure mi manca Napoli.
 Mi mancano i nonni per mia figlia, mi manca il loro amore per lei.
Mi mancano le mie sorelle, le chiacchiere con loro in un pomeriggio qualsiasi.
Mi mancano gli amici, quelli veri, con cui sei cresciuta e che sanno tutto di te, ma proprio tutto.
Mi manca poter essere me stessa sempre, senza dover giustificare il mio accento e senza sentirmi dire neanche per scherzo “terrona”.
Mi mancano le voci della mia città, i colori, i suoni e le chiacchiere in strada fino a tarda serata anche alle 11, a dicembre, senza sentire freddo.
Mi mancano le vicine un po’ impiccione che se ti capita qualcosa, anche una gomma bucata, appena ti vedono ti chiedono come va? Cosa è successo?
Mi mancano gli autisti che forse non guardano i semafori ma ti guardano negli occhi e in qualunque punto tu voglia attraversare con un cenno e un sorriso ti fanno segno di passare.
Mi mancano finanche quelli dei rarissimi mezzi, che se anche fermi a un semaforo, se glie lo chiedi, ti aprono, illegalmente le porte e ti fanno salire.

mercoledì 19 giugno 2013

ARRIVI E PARTENZE

La settimana scorsa sono partiti dalla lontana terra del sud rispettivamente: mamma, papà e mia nipote 12enne per una breve "vacanza" qui a Milano.
Sono arrivati carichi di doni per me, ossia: pasta di Gragnano (che viziata), vino frizzantino di Gragnano (quello citato da Totò in miseria e nobiltà), carne del macellaio del paese, pane cotto in forno a legna e sott'olii vari. Praticamente il vagone numero 8 dell'eurostar frecciarossa n°9534 da Napoli centrale a Milano centrale delle ore 18.30 era occupato dalle loro borse,valige, borse frigo e cosine varie. Come ben potete capire, qui nella metropolis Milanese, con 1500 centri commerciali con prodotti da tutto il mondo,  queste cose genuine NON SI TROVANO FIGLIA MIA.... chissà quanto ti manca il buon cibo e quante schifezze mangerai....e vabbè!!!
Dicevamo, sono arrivati, sono andata a prenderli in stazione con la station wagon, caricato tutto e dopo 15 minuti di macchina la mia casa è stata praticamente invasa per una settimana da loro. Che bello, che confusione, che sana euphoria.  Mia mamma ha cucinato dalle 20.00 di quella sera fino alle 9.00 di stamattina (l'eurostar del ritorno era alle 10.00 ma c'era l'ultima parmigiana in forno da mettere in freezer per quando saremo sepolti dalla neve a dicembre) ahhhh mamma mamma.
E' stato bello averli con me, abbiamo anche girato tanto, li ho portati un pò per Milano e dintorni e fatto ammirare le bellezze che la città offre, tipo: Duomo (per l'ennesima volta); Brera (bella eh ma trooooppo cara, una fetta di torta 5.00 € cad ); Navigli (ciao zanzare); Brunch California Bakery (volevo fare la figa pagando io, per poi pentirmene amaramente, 75 € di brunchhhhhhh.....mannaggia a miseria).
Infine, per dimostrare a mia mamma che non si sta poi così male in questa terra di nessuno e che anzi le opportunità che hai qui di fare cose uniche giù non le trovi,  le ho proposto di andare da uno dei parrucchieri più fighi di Milano, adducendo: dai mamma, torni a casa fighissima, ti fai un taglio iper, super moderno e alla moda. La povera e inconsapevole donna ha accettato con entusiasmo per poi trovarsi un conto salatissimo alla fine,che un un altro pò ci rimaneva.... però il taglio, ragà è figo vero!!! Cioè sono soldi spesi bene, io gliel'ho detto e lei mi ha risposto che per quella cifra giù, dalla sua parrucchiera Carmela, ragazza che viene fino a casa tua a tagliarteli,  avrebbe fatto l'abbonamento di tagli settimanali fino a Capodanno 2014 incluso...e vabbè!!!!
Tuttavia, di Milano hanno apprezzato la mia compagnia (ah no questa non è di Milano, cioè non solo)...dunque vediamo, mmmmm, sìsì adesso faccio mente locale e cerco di ricordarmi una frase carina detta da papà o mamma o mia nipote....ecco ci sono, papà in metro ha detto: però, quanta gente straniera c'è a Milano, la metro la usano solo loro o sono in maggioranza? cioè è comunque una osservazione sociologica e di analisi demografica di non poco conto e spessore, non trovate?
ah mia nipote ha letteralmente e materialmente (comprando di tutto) adorato Hollyster e Abercrombi&fitch!!! Evvaiiiii, visto che ho trovato qualcosa :D
A parte tutto, sono stati contenti dei giri e dei posti che gli ho fatto visitare, nonostante il caldo e l'afa, si sono lamentati pochissimo perchè comunque sono stati anche se solo per pochi giorni, avvolti e coinvolti nella frenesia di questa città, con mille cose da fare se ne hai voglia e tante di esse anche  belle e interessanti!!!
Se ne sono andati stamattina, un pò stanchi, stravolti, e felici di tornarsene a casa (anche se non l'hanno detto apertamente, ma io lo soooooooo, lo vedo dal guizzo che hanno negli occhi quando li riporto in Centrale) e io sono triste, con una casa con l'eco, il disordine dei letti sfatti, il frigo e freezer strapieni, ah a proposito,  se vi serve qualcosa o semplicemente una sera non vi va di cucinare, fatemi un fischio sicuramente delle polpette da scongelare mi avanzano!!!!
Ritorno alla mia routine, averli qui, come ogni volta, è stato splendido ma anche stancantissimo e stressante. Ogni volta devo concentrare in 5/6 giorni mesi di mancanza, di malinconia, di odori che non ricordavo più, di abbracci che mi sono mancati, di parole che mi servivano e mi serviranno in futuro, di confidenze che attraverso la cornetta non hanno la stessa intimità di quando guardi le persone negli occhi, di consigli....quelli veri e anche di incazzature!






lunedì 29 aprile 2013

SENTI COME VIENE GIU'

Forse non me ne sono accorta, forse è successo mentre dormivo, forse ho esagerato e sono stata punita quando più volte in passato, ai miei cari, per tranquillizzarli sulla mia salute mentale, ho dichiarato baldanzosa: "eh sì la stagione più bella a Milano è la primavera, dovreste vederla questa città in primavera cari mamma e papà, scommetto che non contereste più i minuti e gli attimi che vi separano dall'Eurostar alta velocità che vi riporterà a Napoli"..... resta il fatto che credo di essermi trasferita in una foresta pluviale! Peccato che qui di tropicale ci siano solo i cocktail e le palme di plastica davanti ai locali sui navigli. Ragazzi non se ne può più, piove da giorni, soprattutto nei weekend, sono depressa, ho pensieri neri e catastrofici, non appena vedo quei nuvoloni grigio milano avvicinarsi mi sale l'ansia. Ho inventato di tutto per intrattenere me e la mia famiglia in questi giorni di pioggia ma il risultato è stato solo 1 kg in più per me (oh la pioggia mi mette fame) e una litigata con il mio vicino di casa che mi ha intimato, con l'ombrello in mano ovviamente, di smetterla con la canzone scream and shout in loop armai da 3 giorni (embè? che c'è? ognuno si tira su come crede...io facendo finta di essere Britney Spears). Fatto sta che non ce l'ho fatta. C'è da dire che gli abitanti di Milano e provincia sono primi in classifica nell'adattarsi subito ed istantaneamente ad ogni clima.
Per dire no, il 25 aprile c'è stato il sole (lo giuro, c'è stato) e anche una bella temperatura attestata sui 20/21 C° e in tempi record erano tutti in infradito e pantaloncini corti, peggio dei cingalesi che alle prime gocce di pioggia hanno già gli ombrelli al posto delle borse giù in metropolitana (resta un mistero questo da sottoporre a Giacobbo o a Daniele Bossari, quest'ultimo sta superando il primo in fatto di cazzate vendute per misteri). Cioè, io mi stavo solo chiedendo se era ora di passare dalla maglietta intima a maniche corte a quella con le bretelle che loro erano già in costume nel parco di Porta Venezia, con abbronzante e chiappe al sole, pronti ad immortalare con scatti, instagrammati ovviamente, i piedi nudi nell'erba a fianco ad una cacca di cane. Che poi come cazzo hanno fatto ad avere già la ceretta fatta? Vabbè!!! Quanto sono snob sti abitanti del nord!!!
La pioggia dovrebbe essere vietata nelle grandi città metropolitane, cioè già uno vive nel cemento e nello smog, deve anche sorbirsi giorni e giorni, ettolitri su ettolitri di pioggia? eh no, che abbiamo fatto di male?
Voglio il sole, voglio il caldo (non l'afa) e voglio la primavera!!!!
Io lo so, la colpa è del governo ladro!!!

venerdì 1 marzo 2013

L'AMICO

ho parlato fino ad ora di quanto mi manca la mia città, di quanto mi è costato andare via da Napoli.
Adesso devo però scrivere di Lui, stasera, dopo una giornata pesante e a tratti triste.
Lui è speciale.
Lui è un respiro profondo, che ti riempie i polmoni.
Lui mi fa ridere.
Lui mi fa riflettere.
Lui mi aiuta a sorridere anche quando non ne ho proprio voglia.
Lui ha sempre un pensiero dolce e carino per me.
Lui trova sempre un attimo, un momento, un posto per me.
Lui è sempre lì quando io ho bisogno o semplicemente quando mi va di chiamarlo.
Lui è saggio anche se agli altri non lo fa vedere.
Lui non si arrabia mai con me e se lo fa dopo 10 secondi è li pronto ad ascoltarmi.
Lui ascolta.
Lui è il mio rifugio quando non so dove andare.
Lui è indispensabile.
Lui non mi giudica, mai. Mi accetta per quello che sono.
Lui sceglie di essere così com'è e questo mi piace tanto.
Lui è il mio confidente, solo lui sa cose che nessuno conosce di me, forse neanche io.
A vederlo trasmette principalmente un senso di irrisolutezza, di non finito, ma io lo so che non è così, che lui è molto più di quello che da a vedere agli altri. Non potrei essere più fortunata. Non potevo sperare in una persona migliore.
LUI E' IL MIO MIGLIORE AMICO e l'ho incontrato proprio qui a Milano!!!

venerdì 22 febbraio 2013

LA NEVE

A Milano nevica, ormai da un mese, cioè non tutti i giorni ma spesso e a tratti nevica. I primi anni ero entusista, felice e contenta. Urlavo frasi del tipo: amoreeeeee, alzati c'è la neve, che bella, che figa, che bianca, andiamo a giocare fuori? ero disposta, e spesso lo facevo, ad uscire anche in pigiama.
E lui che viveva qui già da 10 anni e sapeva cosa significa la neve in città, mi rispondeva: Noooo, cazzo sta nevicando???? e io tutta delusa e con il broncio andavo fuori a giocare da sola (non è vero, però l'immagine è poetica :D ).
Sono ormai due anni (quindi mi ci son voluti ben sei anni per cambiare idea) che, quando nelle poche mattine di dicembre, gennaio, febbraio e a volte anche marzo (maròòòòò) apro gli occhi e vedo la neve mi parte la carogna che più carogna non si può e inizio a maledire sta roba bianca che scende dal cielo.  Sì, voi di Napoli che la neve la vedete solo sul Vesuvio o se andate a Roccaraso con il pullman delle gite mi direte, ma daiiiiiiiii è così bella, è così romantica. Lo so che direste così, mia mamma, le mie sorelle, i miei cugini e i miei amici che abitano giù a telefono quando io la maledico, mi rispondono così e io mi incazzo ancora di più.
La neve a Milano significa, in ordine:
  • un freddo cane che ti entra nelle ossa e che ti fa pensare: perchè? perchè proprio io? perchèèèèèèè????? cosa ho fatto di male, mondo crudele???
  • macchina da pulire e scongelare (non ho ancora il box) con quell'affarino munuscolo comprato al Brico.
  • scarponi da neve che non ho e che mai comprerò perchè a me sciare mi fa cagare, ecco l'ho detto, N O N  M I P I A C E!!! toglietemi pure il diritto al voto in Lombardia....io ho freddo!!!!
  • strade sporche e scivolose e se avete letto il post del semaforo vi renderete conto che con la neve il tutto diventa ancora più difficile.
  • e per ultimo, ma non meno importante i capelli, sì i capelli. I miei che non sono belli di loro, con la neve fanno veramente pena, si elettrizzano, si ammosciano, si arricciano. Uno scopettino in pratica.
E se decidi di andare in metro, perchè magari hai paura del ghiaccio di sera.... Ripensaci, perchè hanno fatto tutti lo stesso pensiero, con la neve la metro è impraticabile a meno che tu non abbia buone intenzioni, tipo spingere, urtare, sgomitare e perchè no anche PICCHIARE. E' la tua unica speranza di entrare in metro.
Ma a prte questo volete sapere csa mi ha fatto cambiare idea su sta neve? Dai ve lo dico :)
Due anni fa con la mia macchina che non aveva ancora le gomme da neve (adesso ce le ha, dopo il fatto) sono rimasta bloccata sulla statale, nevicava talmente tanto che dovevo uscire tipo ogni due minuti con l'ombrello e con lo stesso ombrello pulire il parabrezza, altimenti rischiavo di non vederci più nulla. Ad un certo punto la mia macchina si blocca, slitta e non fa più un millimetro in avanti anzi indietreggia. Ho iniziato a recitare il rosario e a piangere, ho persino scritto sui finestrini S.O.S. e la gente in macchina che mi passava di fianco pensava che salutassi e mi ricambiava con la manina (non è uno scherzo, è tutto vero). Poi, un'anima pia, vedendomi in crisi e nel panico più totale, ha capito ed è venuto in mio soccorso, spingendomi a più non posso, agevolando così l'andatura. ahhhhhh quante benedizioni si è preso, da me a da tutta la mia famiglia, che ovviamente era in diretta con me al telefono (sì, sì per non farli preoccupare ho chiamato mio padre e gli ho detto: papà sto per morire sotto la neve di Milano, salutami tutti) Alla fine è andata bene. ma che pauraaa.
IO ODIO LA NEVE A MILANO (voce di puffo brontolone)





giovedì 17 gennaio 2013

Natale a Milano

Avete presente la scena del film "Via col vento" quando Rossella, la protagonista, giura, disperata su Tara, che mai  più soffrirà la fame ? avete presente? l'enfasi e la convinzione che ci mette nel pronunciare quelle parole? beh adesso rivedete quella scena e sostituite me all'attrice (ok, con un pò di fantasia....vi giuro che sono figa uguale :D anche se non ho in suo vitino da vespa) avete visto? Bene, Io giuro solennemente, con il braccio destro alzato e pugni stretti, che mai più e dico mai più passerò un Natale a Milano! Nè io, nè la mia famiglia. Mai piùùù!!! (occhio tremante dalla fierezza)
Ragazzi, è stata una cosa di un triste, ma di un triste che se ci penso ancora piango.
Per me il Natale è casino, è svegliarsi la vigilia con l'odore/puzza del baccalà fritto e degli struffoli con il miele , in un mix di odori e profumi che descriverlo è impossibile. Tua mamma già bella pimpante alle 8.00 che prepara gli antipasti per il cenone delle 20.00. E' decidere già all'Immacolata cosa si cucinerà e fare la spesa con i tuoi genitori dal pescivendolo che grida frasi a doppio senso sui pesci che venderà, in un negozio all'aperto (a bancarell) iper affollato con i gambali e l'acqua fino al ginocchio, tra vasche di vongole e calamari. La regola è uno sola, chi arriva prima prende il pesce migliore, non ce n'è, la levataccia va fatta e guai a chi si lamenta del pesce che si è comprato, tanto pesce più buono e più fresco in assoluto non ce n'è, solo quello che ha comprato il mio papà è fresco, gli altri pesci so scongelati (che poi a me, da grande è venuto il dubbio, ma sotto Natale il mare sa che deve produrre di più? com'è possibile che nel napoletano hanno tutti a tavola il pesce più fresco dell'universo mondo? forse la realtà è che il mondo lo sa, sa che i napoletani ci tengono e quindi per quel giorno rinunciano al pesce fresco e lo fanno arrivare tutto tra Torre Annunziata, Torre del greco e Castellammare di stabia.  Forza, tu gambero del pacifico, vai verso il mediterraneo, in modo particolare verso il golfo di Napoli che ti aspettano, muoviti che è la vigilia di Natale! Sì, sì è così!)
Per me Natale è non vedere mai la fine del cenone, mangiare come se non ci fosse un domani, come se non avessi mai fatto altro nella tua vita, un masticare dalle 19.00 alle 23.45, fino a quando poi non si va a messa che ancora puzzi di frittura e con un'andatura ondulante e oscillante per il troppo cibo e per il troppo vino.
Per me Natale è la poesia, anzi le poesie interminabili e in più lingue (dall'inglese al napoletano e poi anche l'italiano) dei miei nipoti, è la loro confusione, le loro grida e quelle delle mie sorelle che li minacciano di smettere e di tranquillizzarsi con la solita frase: Babbo Natale stanotte non passa di qua, gli dico di non venire...l'ho sentita e l'hanno sentita i miei nipoti talmente tante volte, che nel penultimo Natale anche mio nipote non ce l'ha fatta più e ha risposto: e vabbè pazienza, tanto i giocattoli me li compra il nonno. tiè. e quando ce vò ce vò, io ero d'accordo con lui!!! Basta con sto barbuto panciuto che ti guarda da dietro la finestra e ti fa il dispetto di non passare.
Tanto minaccia o non minaccia una fetta di pandoro spiaccicata per terra, l'acqua rovesciata sul tavolo, frutta secca anche sul soffitto ci sono sempre stati da quando sono nate le pesti, SEMPRE e mia mamma si è rassegnata e non pulisce i due giorni precedenti al cenone (ahahah non è vero, se mia mamma legge sta cosa mi ammazza, casa sua è SEMPRE pulita, non si scherza su sto punto).
Per me Natale, infine, è scartare i regali tutti insieme, nella confusione più totale, rimanerci male per il 20esimo paio di pantofole Defonseca ricevuto e dover comunque fare la faccia sorpresa e contenta, ritrovare dopo un primo momento di panico generale, mio nipote, il più piccolo, sotto una montagna di carta da regalo strappata e buttata a terra.
Insomma, Natale è famiglia, ma famiglia in senso ampio, ampissimo. E non mi farò fregare più dalle luci di Milano, dai parchi addobbati a festa, dalle vetrine scintillanti, per noi emigranti sono solo un contorno, Natale è dove hai il cuore, un cuore grande e pieno d'affetto.
Vi lascio il famoso video di Via col vento, sì, sono proprio io Vivien Leigh