martedì 27 novembre 2012

IL BLU




Ma quante cose si danno per scontato quando le si ha, quando ce l’hai sempre sotto gli occhi, quando fanno da cornice ai tuoi giorni, alle tue ore, alle tue uscite, alle tue chiacchierate, alle tue risa, alle tue lacrime. Stanno lì, tu li vedi ma non li guardi, non li osservi, come se facessero parte di un tutt’uno unico e che mai potrà sparire. Non stai lì a pensare: e se non ci fosse più? Se dovesse sparire? Se dovesse allontanarsi o se Io dovessi allontanarmi?

Una canzone di Pino Daniele dice: sono nato a Napoli, perciò mi piace il Mare. Io aggiungerei, perciò mi manca il mare.

Già mi manca, mi manca quell’azzurro sfondo, quell’orizzonte tagliato dal blu, quella distesa che vista da lontano sembra quasi un manto di stoffa posato su chissà quali tesori.

Come non ricordare il suono delle onde di sottofondo a tanti baci e carezze, illuminati solo dalla luna.

Mi bastava guardarlo per rilassarmi, la mia mente si metteva in stand by sulle cose superflue e facevo il punto della situazione, riflettevo sulla mia vita e su quello che stavo facendo, come se la mia coscienza non aspettasse altro che il mare per parlarmi; e io ascoltavo! Ascoltavo tutto, me stessa e quello che avevo intorno. Mi manca, a volte qui, guardo fuori dalla finestra, verso l’orizzonte e cerco di trovare la stessa concentrazione, la stessa distensione, la stessa estasi, ma non ci riesco, proprio per niente.

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