giovedì 23 ottobre 2014

DOVE SONO STATA


Sono tornata, adoro scrivere ma poi mi perdo nei meandri delle cose da fare. Perdo un sacco di tempo che potrei impiegare meglio. Perdo tempo sui social, perdo tempo a ripensare alle cose già fatte, a quelle che avrei voluto fare e a quelle che dovrei ma che probabilmente non avrò il coraggio di fare mai. Che inconcludenza! Non sopporto questo lato di me.
Oggi a Milano c’è il sole ma fa freddo, il cielo è azzurro ma tira vento, io ho cambiato lavoro (che culo di questi tempi eh) ma non so ancora bene come mi sento in proposito.
Sì, oggi voglio parlarvi proprio di questo, il mio cambiamento che non è stato solo lavorativo.
Quando si cambia lavoro, non ci si limita solo a cambiare luogo o mansione, cambia tutto, ad iniziare dalla sveglia al mattino che nel mio caso è  anticipata di ben 20 minuti e amici credetemi quando dico che per me è “na vera tragedia”. La mattina mi sveglio con questi pensieri: perché proprio io? Perché tutti mi odiano? Cosa ho fatto di male? Non potevo nascere figlia di Berlusconi? Insomma una vera e propria esagerazione, ma sono così da sempre e mica posso cambiare (sia mai). A cambiare poi è anche la strada da percorrere in macchina, cambia il panorama che vedo, cambia la prospettiva, cambiano i semafori e di conseguenza i lavavetri. Quello di via Palmanova (vecchio percorso) lo sapeva che non doveva rompere i coglioni se non ero io a chiamarlo perché significava che non avevo monete, inoltre conosceva benissimo le mie abitudini, ossia: il lunedì sono depressa e lasciatemi stare se non volete rischiare un grugnito, il venerdì alle 18.15 ero capace di amare tutti e di conseguenza anche lui e allora veniva a bussare. Credo che sapesse anche quando era per me, quel periodo particolare in cui tutte si trasformano in licantropi e odiano tutto e tutti, in particolar modo il genere umano in generale, infatti non si faceva vedere…molto probabilmente vedendomi da lontano si chiudeva nel primo portone nelle vicinanze, tipo i dalmata della carica dei 101 quando vedono arrivare Crudelia Demon e scappano a gambe levate.
Cambia tutto, cambiano i colleghi (riserverò un post più avanti per loro), cambia l’ufficio, cambia il capo, cambia il pc e l’archiviazione delle cose, con la quale sto facendo amicizia adesso ma non siamo ancora in buoni rapporti.
E poi cambia il tuo atteggiamento, sì proprio così. Mi sembra quasi di aver avuto un’altra possibilità di far vedere chi sono, senza pregiudizi e senza quell’idea dura a morire che è la prima impressione, per la quale se il primo mese di lavoro ti sei fatta valere allora sei brava sempre altrimenti nulla, fai molta più fatica a recuperare (mi era successa la stessa cosa al liceo, ma lì  mi andò di culo al primo quadrimeste e quindi vivevo di rendita)

Mi fermo qui, altrimenti sarei noiosa, sto bene. Mi sento finalmente meglio!