mercoledì 20 maggio 2015

PIANO MARSHALL

Che ve lo dico a fare, siamo in quella parte dell’anno dove devo prendere delle decisioni sull'estate di mia figlia. I senza nonni, che sarebbero poi i genitori soli e abbandonati ossia lontani dalla rete familiare, si trovano davanti uno scenario talmente ingarbugliato e rompi capo costellato di sensi di colpa e di ripensamenti da non dormirci la notte. Per quanto mi riguarda, le domande e i dubbi più frequenti sono: quando mandarla giù dai nonni? Se la mando a luglio (visto che non posso e non voglio stare senza di lei già da giugno) dove la lascio dalla fine della scuola fino agli inizi di luglio? E se la mandassi giù subito, si sentirebbe abbandonata? Se la mando all'oratorio, luogo dalle leggende catastrofiche (impara a bestemmiare, la maltrattano, la lasciano sotto al sole per ore, te la ritrovi come minimo con un occhio nero, non la nutrono) sono una mamma degenere e senza coscienza?
Il dilemma è pesante, anzi pesantissimo, da toglierti il sonno e la lucidità. Ho cambiato idea e pensiero almeno 100 volte, anche perché il tutto è da conciliare con gli orari delle varie ludoteche e centri estivi con il proprio lavoro. 

Ho pensato a tutte le possibilità:
  • ·         posto vicino casa:  sì, ma poi se finisce alle 16:30 chi la va a prendere e chi me la tiene fino alle 18:30?
  • ·         Posto con orario fino alle 18:00: sì, ma io esco alle 18:30
  • ·         Posto vicino a lavoro: sì, ma il più comodo e il più vicino fa fino alle 13:00
  • ·         Babysitter: mi costa un capitale fino alle 18:30, con quei soldi la mando in Sardegna a fare vela per un anno.



Insomma c’è da diventare matti, per non contare l’angoscia che mi assale al solo pensiero di stare 30 giorni senza di lei, senza il suo abbraccio e senza LEI.
Non è giusto!
Quando poi mi dicono di non essere egoista, lei starà bene, è al mare, sei tu a soffrire non lei, io non ci credo neanche un po’. So che le mancherò e so che quando ci rivedremo avremo entrambe gli occhi lucidi di chi si ritrova dopo tanto tempo e ha contato gli attimi e i minuti per riabbracciarsi.