lunedì 2 novembre 2015

PARIS, PARIGI

Beh che dire, Parigi è stata una vera rivelazione.
Sono partita un pò prevenuta, cose del tipo ah la capitale degli snob, ah i parigini ci odiano, ah se la tirano tanto ma che sarà mai, voglio proprio vedere cosa ci riserva sta città e poi alla fine hanno i macaron che in un boccone lo hai già finito...vuoi mettere con i nostri bignè? (quelli di Napoli eh, non i mignon che vendono a Milano)!
Insomma un pò limitata e senza una vera e propria idea ma piena di aspettative. L'abbiamo girata da veri turisti, essendo la prima volta ma conto di tornarci e fare un giro un pò meno istituzionale ;)
Dicevo è stata una vera rivelazione. Mi è piaciuta tantissimo. Ho respirato un'aria bellissima e ho assaporato tutta quella atmosfera un pò bohemien che adoro.
Siamo stati anche fortunati con il meteo, non ha mai piovuto, anzi ci sono state ore di cielo azzurro e sole che riscaldava e illuminava le facciate piene di finestre dei palazzi storici. Ecco, una cosa che mi ha colpita è stata la luce di Parigi e il suo riflettersi nelle cose e nei colori.
Gli stessi monumenti, le case, le piazze e i giardini, nell'arco della giornata cambiavano colore e luce. La tourre Eiffel mi è sembrata a volte color bronzo, a volte argentata e a volte nera... Ho viaggiato tantissimo con la fantasia su quei ponti stupendi che attraversano la Senna, mi sono completamente immersa nell'atmosfera particolare del quartiere Le marais, mi sono commossa davanti "Amore e Psiche" al Louvre più che davanti alla Gioconda, ho adorato le case stupende  e i tetti di Parigi, ci siamo distesi al sole nei giardini del La Tourelle, ho mangiato i dolci più avvolgenti della città e mi sono meravigliata della disponibilità e gentilezza un pò spocchiosa dei parigini. Sono un popolo particolare, che hanno nel sangue la rivoluzione e a me sono piaciuti. Vi dirò, io ci vivrei a Parigi, sarà per tutta quella bellezza che ho visto sia in termini di monumenti che di gente veramente figa (i ragazzi poi, dei boni pazzeschi e vestiti benissimo) sarà per l'atmosfera non so, ma mi ci trasferirei anche domani. Vi lascio un pò di foto


Cattedrale di Notre-Dame


Hotel de Ville è il municipio di Parigi - dove potete leggere le famose: Libertè, Egalitè, Fraternitè



Tourre Eiffel costruita in soli due anni

Sempre lei vista di sera da sotto, uno spettacolo


Fiori, fiori, fiori, a Parigi ne troverete in ogni angolo e disposti in maniera impeccabile

Nella città romantica per eccellenza non poteva mancare il muro dell'amore, "Le Mur des Je T'aime" 311 ti amo in lingue e dialetti di tutto il mondo



Basilica del Sacro cuore, con la visuale di tutta Parigi dall'alto, un vero paradiso. Qui mi è venuta in mente Ameliè e il suo fantastico mondo


Arco di Trionfo


Le piramidi del Louvre viste da sotto


Amore e psiche di Canova, non trovo le parole per descrivere questa scultura



La stella ella Senna


Quanto è romantica la Senna?


Voglio tornarci presto anche perchè sono innamorata del proprietario de "Le creperi de Josselin" ahahahh

lunedì 5 ottobre 2015

AMORE

Vorrei un amore che toglie il fiato.

Quante volte ho sentito questa frase, quante volte ho cercato di capire cosa significasse.
Togliere il fiato non è sempre una cosa bella, può anche significare perdere la libertà, non avere più spazio se non con lui/lei, essere completamente assorbiti da un'altra persona.
Eppure io lo vorrei un amore così, un amore che ti sconvolge, che ti fa essere l'unica cosa che l'altro voglia e al tempo stesso che tu vuoi. Un amore che ti fa perdere l'orientamento ma che diventa la tua stella polare. Un amore fatto di passione fisica, mentale, che ti completa, ti stimola a migliorarti sempre e ti soddisfa pienamente.

Quello stesso amore che fece scrivere a D'Annunzio ne "Il piacere" : "Se ora mi dicessero di abbandonare ogni vanità ed ogni orgoglio, ogni desiderio ed ogni ambizione, qualunque più caro ricordo del passato, qualunque più dolce lusinga del futuro, e di vivere univocamente in voi e per voi, senza domani, senza ieri, senza alcun altro legame, senza alcuna altra preferenza, fuor del mondo, interamente perduto nel vostro essere, per sempre, fino alla morte, io non esiterei, non esiterei".

Lo so è un amore travolgente e anche molto pericoloso. Ti denuda e ti mette a rischio, ti rende fragile e alle mercé di sentimenti guidati solo dalla passione, dall'istinto, dalla forza che batte dentro ognuno di noi.


Massimo Troisi una volta disse: "L’amore è quella cosa che tu sei da una parte, lei dall’altra, e gli sconosciuti si accorgono che vi amate". Trovo che sia una frase bellissima.  Quando l'ho letta la prima volta ho subito pensato che mi sarebbe piaciuto essere quella donna e avere quell'uomo.
Essere protesi verso l'altro sempre, non mettere mai in dubbio, avere come riferimento l'altro ma non come obbligo o peso, ma come comportamento naturale, spinti verso l'altro con naturalezza.

Molte persone hanno la fortuna di viverlo un amore così, chissà come ci si sente, chissà come è essere coinvolta a tal punto da affrontare la vita e le sue brutture ma essere veramente felice, quella sensazione di sapere che nella tua vita esiste una persona che ami veramente e che è tua e vuole te.
Non possesso, ma condivisione spontanea, una cosa che viene da dentro, un sentimento che non governi, senza il quale non saresti tu. Quel sentimento che ti fa sentire superiore a qualsiasi cosa, che ti fa camminare alzata da terra di molti centimetri,felice anche in mezzo alla gente che non conosce il tuo segreto, il tuo amore che è lì e che ti aspetta con la stessa intensità.

Molti mi direbbero, sì ma la passione, la frenesia di stare insieme, il desiderio non può durare per sempre e io sono d'accordo, ma se ami veramente una persona, quella intensità, quel desiderio viscerale di stare insieme, quel completarsi non potrà smettere, mai, perché ti senti al sicuro e protetta solo con lui/lei e non potresti pensare ad un posto migliore se non fra le sue braccia.
Tutti dovrebbero provare una sensazione del genere nella propria vita, tutti! Ed è un peccato non sia così, non è giusto accontentarsi perché è la scelta più facile e meno attaccabile. Accontentarsi ti lacera dentro e ti spegne ogni giorno un pò...


martedì 15 settembre 2015

8

8 anni, oggi compi 8 anni.
me lo ripeto dalla mezzanotte di oggi, incredula e meravigliata.
Sei una bambina grande ormai.
Ieri sera mi hai detto: mamma, posso restare sveglia fino alla mezzanotte? così sarai la prima a farmi gli auguri...ma poi non ce l'hai fatta e sei crollata addormentata. Ti ho riempito di baci mentre dormivi ed eri cosi dolce, così morbida, cosi calda e avvolgente, sarei rimasta ore ad ascoltare il tuo respiro calmo e tranquillo della notte.
Sei una bambina molto dolce e gentile. Cerchi sempre il lato migliore nelle persone e ti adatti a tutte le situazioni con una alzata di spalle facendo intuire che hai capito, perché sai che non puoi fare e non posso fare diversamente.
Tante volte ti osservo e penso che per avere solo 8 anni sei veramente una bambina matura.
Ti piace disegnare anche se non sei bravissima, adori ballare e cantare e lo fai veramente bene. Odi le gare, le competizioni, forse perchè non ti piace perdere o veder perdere.
Hai stravolto la mia vita e all'inizio non riuscivo ad adattarmi e mi stava stretta l'idea di non avere più i miei spazi, in realtà si trattava di costruirne di nuovi, insieme.
Da piccola ti guardavo e non vedevo l'ora che tu crescessi e invece adesso l'idea che ogni giorno che passa ti allontani da me, mi spezza il fiato. Spesso mi metti a dura prova con la tua cocciutaggine nello scegliere da sola tutto, dai vestiti ai posti dove andare, dai programmi tv ai film da guardare, sei determinata e al tempo stesso accomodante. Adori vedere le persone intorno a te sorridere a costo anche di una tua rinuncia e questo non è sempre un bene.
Guardi il mondo a bocca aperta, rifletti molto ed elabori tutto a modo tuo con estrema fiducia e io vorrei che fosse sempre così.

Non avrei potuto immaginarti migliore di come sei.
Auguri, amore mio



mercoledì 9 settembre 2015

I PARTICOLARI

Ho sempre fatto molto caso ai particolari.

Sono quelli che rendono unici e differenziano le persone.

A volte basta un gesto, una parola, un tratto del viso per renderci inimitabili.
Essi fanno sì che ognuno di noi possa balenare nella mente di qualcuno all'improvviso, come di riflesso, senza pensarci ed abitare lì per un po’.

Mi capita spesso di passare davanti ad una vetrina e scorgere quel colore che tanto piace a quella persona che conosco, o ascoltare la frase di un film e ripercorrere il viso di un amico perchè spesso è proprio lui che la usa.
I particolari danno tanto, sanno sussurrare.

Vorrei tanto sapere quale particolare di me notano le persone e se ci sono dei particolari.

Una frase, una parola, un gesto, una smorfia. Sarebbe bello avere tanti dettagli unici che ti fanno riconoscere in mezzo a mille e fanno pensare a te.  

Mi piacerebbe riflettermi attraverso gli altri!

mercoledì 20 maggio 2015

PIANO MARSHALL

Che ve lo dico a fare, siamo in quella parte dell’anno dove devo prendere delle decisioni sull'estate di mia figlia. I senza nonni, che sarebbero poi i genitori soli e abbandonati ossia lontani dalla rete familiare, si trovano davanti uno scenario talmente ingarbugliato e rompi capo costellato di sensi di colpa e di ripensamenti da non dormirci la notte. Per quanto mi riguarda, le domande e i dubbi più frequenti sono: quando mandarla giù dai nonni? Se la mando a luglio (visto che non posso e non voglio stare senza di lei già da giugno) dove la lascio dalla fine della scuola fino agli inizi di luglio? E se la mandassi giù subito, si sentirebbe abbandonata? Se la mando all'oratorio, luogo dalle leggende catastrofiche (impara a bestemmiare, la maltrattano, la lasciano sotto al sole per ore, te la ritrovi come minimo con un occhio nero, non la nutrono) sono una mamma degenere e senza coscienza?
Il dilemma è pesante, anzi pesantissimo, da toglierti il sonno e la lucidità. Ho cambiato idea e pensiero almeno 100 volte, anche perché il tutto è da conciliare con gli orari delle varie ludoteche e centri estivi con il proprio lavoro. 

Ho pensato a tutte le possibilità:
  • ·         posto vicino casa:  sì, ma poi se finisce alle 16:30 chi la va a prendere e chi me la tiene fino alle 18:30?
  • ·         Posto con orario fino alle 18:00: sì, ma io esco alle 18:30
  • ·         Posto vicino a lavoro: sì, ma il più comodo e il più vicino fa fino alle 13:00
  • ·         Babysitter: mi costa un capitale fino alle 18:30, con quei soldi la mando in Sardegna a fare vela per un anno.



Insomma c’è da diventare matti, per non contare l’angoscia che mi assale al solo pensiero di stare 30 giorni senza di lei, senza il suo abbraccio e senza LEI.
Non è giusto!
Quando poi mi dicono di non essere egoista, lei starà bene, è al mare, sei tu a soffrire non lei, io non ci credo neanche un po’. So che le mancherò e so che quando ci rivedremo avremo entrambe gli occhi lucidi di chi si ritrova dopo tanto tempo e ha contato gli attimi e i minuti per riabbracciarsi.  

venerdì 10 aprile 2015

SPRING

Primavera a Milano.

Voglia di sole tiepido sulla faccia.

Voglia di fiori freschi.

Voglia di passeggiate post cena.

Voglia di gite.

Voglia di cibo mangiato all’aperto.

Voglia di scoprire nuovi angoli della città.

Voglia di panchine al sole.

Voglia di baci su quelle stesse panchine.

Voglia di corsa in pantaloncini e musica nelle orecchie.

Voglia di far colazione con spremuta d’arancia e fetta di torta.

Voglia di fragole con panna.

Voglia di andare in bici.

Voglia di dormire di più.



Un elenco lunghissimo, potrei continuare all’infinito, adoro la primavera, anche a Milano!

giovedì 2 aprile 2015

PAZIENZA

quella cosa che ti permette di aspettare senza ansia, aspettare senza accelerare, aspettare senza pensarci.
NON fa per me, non è per me, pensate che io non aspetto neanche che il microonde arrivi allo 00:00, spengo sempre prima perchè mi rompo di aspettare, mi irrita quella attesa, quello spazio temporale tra me e la cosa da fare, voluta, bramata.
L'attesa del piacere è essa stessa piacere per me è una gran cavolata, io le cose le voglio vivere, le voglio assaporare, ne voglio trarre beneficio, le voglio!

Cosa c'è di più bello della soddisfazione dei propri bisogni. Questa è la mia illusione. La verità è che passiamo una vita ad aspettare, a fare code e ci convinciamo che prima o poi arriverà il nostro turno; ed è anche vero che magari il nostro turno arriva, ma ci ricorderemo poi di che cosa avevamo bisogno? cosa stavamo veramente aspettando?
C'è chi aspetta tutta una vita determinate cose.
Chi aspetta un'occasione 
chi aspetta una rivincita
chi aspetta una vendetta
chi aspetta sulla riva del fiume il cadavere del proprio nemico
chi aspetta che passi la notte 
chi aspetta la donna o l'uomo della propria vita e magari non saprà neanche riconoscerlo
chi spera e quindi aspetta di avere un figlio

si aspetta e si aspetta, senza ritegno. Allora forse la pazienza ce l'abbiamo dentro, cresce insieme a noi come le ossa e gli organi e più si va avanti con gli anni più si impara a nutrirla.
L'attesa mista a speranza...
Eppure io non mi arrendo, credo fermamente che se vuoi veramente una cosa devi alzare il culo e far di tutto per averla. Aspettare che arrivi non è pensabile, capita una volta su un milione di trovarsi al momento giusto nel posto giusto, e pure in quel caso, per trovarti proprio lì, in quel momento, non basta aspettare. Affrontare le cose, non arrendersi, non mollare mai. Bisogna alzarsi e prendersi ciò che si desidera.
E' più facile a dirsi che a farsi, ma io ci sto provando, grazie anche alla mia poca pazienza :)

venerdì 20 marzo 2015

COLLEGHI

dal latino: collega, composto di cum insieme e legare.
Già l'etimologia la dice lunga sul tipo di rapporto o legame che comporta l'essere colleghi. Stare insieme, collaborare, avere più o meno lo stesso obiettivo. Senza dubbio sono le persone con cui passi la maggior parte del tuo tempo. Le vedi anche più delle persone care, condividi le ore di maggiore attività mentale (che poi vanno dalle 12.00 alle 16.00, prima e dopo c'è solo ho sonno e ho ri-sonno).
Sono stata abbastanza fortunata nella mia carriera lavorativa, di veri "malvagi", di quelli che sgomitano pur di arrivare non ne ho mai incontrati, chi più e chi meno mi hanno sempre dato qualcosa in termini di competenze ma anche di comprensione e amicizia.
Da un po' di tempo ho cambiato lavoro, come vi ho già detto e la faccio breve suvvia, parto subito a gamba tesa: una mi sta sul cazzo, l’altra così così e l’unico maschietto è quello che si salva in termini di “spariamo 4 cazzate in allegria”. Il capo è il tasto dolente (ma qui si parla di colleghi). 
Non so se sono sbagliata io, se questa mia avversione verso la maggior parte del genere umano mi porta ad essere ostile e a chiudermi, ma è così! Non sono prevenuta, do' sempre delle possibilità ad una persona di mostrarsi, di far vedere com'è e anche io mi apro abbastanza, ma poi faccio fatica a calarmi nelle singole situazioni. Sarà che non sopporto chi si lamenta, sempre e ininterrottamente, dopo un po' mi annoio e mollo il colpo. Sono abilissima a far finta di ascoltare, se mi vedeste da fuori, tipo scena del film, vedreste una me che annuisce e che addirittura da delle risposte sensate senza neanche sapere l'oggetto della conversazione. Mentre l'altro parla sto già pensando a come chiudere  quella mail, come mi devo comportare con quel consulente e cosa cucinare la sera.
Chi mi conosce lo sa e a volte è capitato mi facessero delle domande a trabocchetto e lì ho fatte delle gran figure di merda.
Ma tornando a loro...
Le due ragazze sono di una noia mortale, egocentriche e senza sostanza. Una è "so fare tutto io" "io non sbaglio mai" "io, io, io". L'altra è la cocca del capo, sa di esserlo e cinguetta tutto il giorno, assisto a scene imbarazzanti con atteggiamenti da asilo che non so descrivervi. Sono severa lo so, ma prima di esprimere questo giudizio sono passati un pò di mesi e io faccio proprio fatica! L'unica consolazione è che mi piace questo lavoro e lo faccio volentieri. 
Il maschio è simpatico, ha il giusto distacco (diciamo che se ne sbatte abbastanza di tutto) che poi è il giusto atteggiamento e sa tutto di gossip, ma proprio tutto, più di me...che goduria, uno con cui parlare di cose serie.
Scherzo, parliamo anche di libri, cinema e di mostre da andare a visitare; insomma un pò di tutto!!!



giovedì 15 gennaio 2015

SORPRENDENTE


E’ da un po’ di giorni  che mi ritrovo a bocca aperta, come il granchio ‘Sebastian’ che guarda per la prima volta la sirenetta con le gambe, quando ascolto ed osservo mia figlia. Ha 7 anni e non immaginavo che a sette anni si potesse subire un così profondo cambiamento, da bambina piccola a bambina grande. Forse quando parlano di miracoli, si riferiscono anche a questo, a questo passaggio repentino nel mondo degli esseri viventi con una propria personalità e dei propri pensieri, del tutto interiorizzati. Non che prima non avesse una propria individualità, anzi, ma più che di personalità si trattava di indole. Ora è diverso, mi sorprendo, mi stupisco e rimango con lo sguardo incantato a vederla ragionare su concetti come l’amicizia, il comportamento con gli altri, opinioni sulle persone. Fa dei ragionamenti suoi, frutto di riflessioni e la cosa ancora più sorprendente è che mi piace, mi piace come la pensa, come vede le cose e quello/quelli che la circondano. La strada intrapresa è quella giusta. Non so se c’entro anche io in tutto questo, ma forse sì e mi gongolo molto volentieri. Non so che cosa abbia fatto per meritarmela ma sono contenta.